mercoledì 22 maggio 2019

Presentazione del catalogo "Artisti in Campo" al Polmone pulsante di Roma


Nel corso della mostra personale

NUDI
di
Esperia Uberti Malagnini


ORSINI PUBBLICAZIONI ARTE CONTEMPORANEA, associazione culturale per la promozione dell’Arte e dell’Editoria, presenta al pubblico il catalogo d’arte contemporanea “Artisti in Campo”
curato dal critico d’arte Rosa Orsini.

Intervento della dott.ssa Rosa Orsini, editore e presidente dell’Associazione,
per illustrare  i contenuti della nuova proposta editoriale.

Seguirà rinfresco

22 maggio 2019
ore 19,00

POLMONE PULSANTE
Salita del Grillo 21, Roma



mercoledì 15 maggio 2019

"NUDI" di Esperia Uberti Malagnini

Polmone Pulsante presenta le opere dell'artista veronese


Comunicato stampa
Il Polmone Pulsante è lieto di presentare al pubblico

NUDI
di
Esperia Uberti Malagnini

Dal 18 al 25 maggio 2019
ore 18,30 - 20,30

a cura di Rosa Orsini
In collaborazione con Orsini Pubblicazioni Arte Contemporanea
associazione culturale per la promozione dell’Arte e dell’Editoria

Vernissage 18 maggio ore 17,30
POLMONE PULSANTE
Salita del Grillo 21, Roma



“Nudi” è il titolo della mostra personale dell’artista Esperia Uberti Malagnini, in corso dal 18 al 25 maggio a Roma nelle sale del Polmone Pulsante, centro promozionale delle Arti e della Ricerca, sito sulla Salita del Grillo, alle spalle dei Fori Traianei.
Storico centro culturale, attivo dal 1976, Polmone Pulsante nasce come punto di incontro grazie all’impegno del celebre artista Saverio Ungheri che fece di questo spazio il suo atelier. Oggi, sotto la direzione di Andrea Ungheri, figlio di Saverio, Polmone Pulsante rappresenta un importante riferimento artistico per la capitale ed affettivo per la famiglia di Esperia Malagnini.
Tema centrale di questa esposizione è il nudo o meglio lo studio della figura umana, soggetto che costituisce una materia propedeutica nell’apprendimento delle arti applicate, del disegno e della pittura.
Le opere di Esperia Malagnini esposte in questa sede contemplano un corpus di pastelli su carta. Sono quadri che appartengono al periodo di frequentazione dei corsi all'Accademia d'Arte di via Ripetta a Roma, e vengono qui presentati per la prima volta a distanza di anni per omaggiare la carriera dell'artista.
Lo studio del nudo implica un approccio obbligato al soggetto, rispetto alla posa e al punto di osservazione, restringendo il campo visivo. Lo studio serve in effetti ad imparare a cogliere il soggetto, a restituire le giuste proporzioni, ad evidenziare i punti di luce, quelli in ombra, a creare tridimensionalità. Elementi che vediamo qui magistralmente riproposti. Sulla tela osserviamo il soggetto inserito in uno spazio non definito, metafisico in quanto non reale, illusorio. Un spazio che assume una connotazione attraverso l'uso del colore, dalla scelta delle tonalità pastello che rimandano alle cromie bruciate della sabbia e della terra, a quelle cerulee del cielo, al verde dell'erba.
E' il femminile a fare da padrona in questa mostra, un femminile che a dispetto della nudità preserva gelosamente il mistero. L'anima nonché il pensiero crea una distanza che il corpo nudo non riduce. Una verità che non rivela. Ciò che colpisce principalmente è lo sguardo del soggetto, perso nei pensieri o immerso in una dimensione che non ci viene rivelata. È altrove rispetto al corpo. Attiva la curiosità e ci invita a chiederci quali pensieri, quali stati d'animo hanno attraversato la mente della modella mentre veniva ritratta. Ma non è solo lo sguardo a suggerirci di ricercare il pensiero, spesso interviene anche la posa assunta, come la donna di spalle alla finestra, forse in attesa di qualcuno, seduta su una sedia, o accovacciata sulla sabbia. In altri quadri vediamo che la figura esprime allegria, gioco, ilarità. L'artista ha saputo cogliere l'anima del femminile e trasporla nel soggetto rappresentato. Sono soggetti pensanti.
Un altro elemento che colpisce è la creazione dello sfondo. Questa specie di aurea che l'artista costruisce alle spalle del soggetto e che assume la forma di una stella, delle ali di un angelo, dell'ombra riflessa.
Ritorna il concetto dell'anima e del pensiero, di una verità che esiste ma non si rivela o almeno non completamente. Un gioco di colori che viene replicato nei vari disegni, e che assume un carattere identificativo.
Da qui ci colleghiamo infine alla risultante finale di questi lavori. Notiamo come l'artista sia stata capace di scegliere un accostamento cromatico bilanciato ed armonico, dai delicati toni pastello che cedono il passo a forti contrasti e che mettono in risalto la figura in primo piano. Sono tutti elementi che contribuiscono alla resa finale, alla compiutezza dell'assetto compositivo e che diventano forma e sostanza di personale rappresentazione del soggetto.


Biografia
Esperia Uberti Malagnini nasce a Verona nel 1931. IL padre Giovanni Uberti trasmette ai figli la passione per il disegno. Esperia è sorella del celebre acquarellista Sergio Uberti e moglie di Cesare Malagnini, figura di spicco tra gli intellettuali veronesi del secondo dopoguerra. Studia a Verona con il pittore Franco Patuzzi e successivamente frequenta a Roma l’Accademia di Belle Arti. Dal 1986 al 1990 partecipa a numerose collettive a Verona, Bologna, e Roma.




Il giorno 22 maggio alle ore 19,00, nel corso della mostra, verrà presentato al pubblico il catalogo d’arte contemporanea “Artisti in Campo” curato da Rosa Orsini e edito da “Orsini Pubblicazioni Arte Contemporanea”, associazione culturale per la promozione dell’arte e dell’editoria.

lunedì 13 maggio 2019

Valerio Giuffrè presenta le sue opere a Palazzo Albertoni Spinola A Roma

eventi

Valerio Giuffrè

"Dal soggettivismo all'oggettivismo"


mostra personale di pittura
a cura
di Rosa Orsini

ROMA, PALAZZO ALBERTONI SPINOLA
 sala Aventinus
Piazza Campitelli, 2

10/11/12 Maggio 2019


Vernissage venerdì 10 Maggio 2019
ore 17,30
degustazione di vini della casa vinicola





sabato 11 e domenica 12 maggio
dalle ore 10,00 alle 19,30


                                                                                                                       

 COMUNICATO STAMPA

Dal soggettivismo all’oggettivismo
Valerio Giuffrè

Mostra personale di pittura
Dal 10 al 12 maggio 2019


a cura di Rosa Orsini
In collaborazione con Orsini Pubblicazioni Arte Contemporanea
associazione culturale per la diffusione dell’arte e dell’editoria
sponsor CASALE DEL GIGLIO Società Agricola S.r.l.

Vernissage 10 maggio ore 17,30
Palazzo Albertoni Spinola, Sala Aventinus
Piazza Campitelli 2, Roma

“Dal soggettivismo all’oggettivismo” è il titolo della mostra personale dell’artista Valerio Giuffrè, In corso dal 10 al 12 maggio a palazzo Albertoni Spinola a Roma, nella sala Aventinus, al pian terreno di questo storico e magnifico edificio del XVI secolo, progettato da Giacomo della Porta e completato da Girolamo Rainaldi.
Viene presentato un corpus di 9 quadri, selezionati dalla recente produzione dell’artista realizzata nel corso del 2018-2019, dove emerge la potenza del segno astratto come tramite significativo di un pensiero meditato, complesso, condizionato dalla dottrina zenoniana che Giuffrè eredità e sviluppa come fondamento della sua dottrina filosofica. Giuffrè artista, filosofo e divulgatore del pensiero neoeleatico, critico verso la teoria del moto parmenidiano, da anni si esprime su terreni paralleli che impiegano arte e filosofia. L’approccio all’astratto, dopo un iniziale periodo figurativo, avviene nel 2000 in seguito all’incontro con il famoso critico e storico dell’arte Ernesto D’Orsi, che riconosce la potenza innovativa della pittura di Giuffrè. Un passaggio importante, significativo, che libera la sua creatività svincolandolo dalla forma e che oggi determina la sua produzione pittorica.
I 9 quadri realizzati con colore acrilico su tela suggeriscono all’osservatore il riflesso dell’universo infinito, da cui tutto ha origine e a cui tutto ritorna. Tratto e colore definiscono le campiture. Rigore e armonia emergono dalla composizione debitamente compiuta come risultante ottimale della vis pittorica di Giuffrè.
Il segno è elevato a struttura linguistica, sublimato non solo come elemento architettonico dell’impianto pittorico, ma soprattutto come veicolo emozionale. Una pittura astratta che pur negando ogni riproduzione naturalistica, esprime la natura delle cose, l’essenza pura dell’essere in sé. Rivolgendo l’attenzione alla capacità intellettiva dell’uomo, volutamente critica nei confronti della sua inerzia rispetto ad una ratio dominante che soffoca l’istinto, la pittura in Giuffrè diviene soggetto e oggetto espressivo, capace di riformulare un linguaggio che risveglia la capacità cognitiva della sensazione visiva,
In questi quadri l’oggettivazione del soggetto - oggetto dipinto così come perviene agli occhi dell’osservatore prevale rispetto ad una posizione soggettiva del soggetto - osservatore, frutto di una speculazione ragionata, qui negata a vantaggio della sensazione, l’unica capace di percepire la realtà delle cose. Tutto è concepito dal punto di vista emozionale, così come la pennellata, fluida, gestuale, estemporanea, che rivela la capacità intrinseca dell’artista di sperimentare ed impiegare le infinite potenzialità del segno e del colore che, pur rimanendo nel limite dello spazio e della tela seguendo la direttrice del tratto, si amalgamano e si coniugano restituendoci la sensazione di un armonico connubio, dove tutto è immobile ed immutabile nella sua perfezione.